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Ubisoft ha subito un forte declino negli ultimi anni. Di conseguenza, la scorsa settimana hanno annunciato il ritardo di Skull and Bones e la cancellazione di diversi giochi che erano in fase di sviluppo iniziale; Insieme a questa notizia, l’amministratore delegato dello studio, Yves Guillemont, ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno allarmato i sindacati dell’azienda a tutela dei propri dipendenti.
E la polemica è servita, dal momento che le recenti dichiarazioni di Guillemont sono state tutt’altro che amichevoli con i suoi dipendenti, lasciando cadere la colpa della cattiva forma di Ubisoft e dell’uscita di giochi importanti. A questo si accompagna un altro annuncio in cui commentano che 200 milioni verranno tagliati a tutte le funzioni aziendali “attraverso una specifica ristrutturazione, la dismissione di alcuni asset secondari e il consueto logoramento”.
A seguito di quanto sopra, la sezione Ubisoft Paris del sindacato tecnologico specializzato Solidaires Informatique ha invitato i dipendenti a indire uno sciopero il 27 gennaio. Le richieste sono varie, ma convergono sul fatto che l’amministratore delegato non ha pensato al valore dei suoi dipendenti e alle gravi accuse sul suo operato.
“Secondo Guillemot: The Ball è dalla nostra parte (ma i soldi sono nelle sue tasche)”
“Nella sua ultima dichiarazione, il signor Guillemot annuncia un futuro preoccupante per Ubisoft”
“Se la richiesta che i dipendenti siano ‘particolarmente attenti e strategici con le loro spese’ è ironica data la strategia editoriale dell’azienda negli ultimi anni, non è divertente”.
“Quando il sig. Guillemot parla di ‘attrito’ e ‘aggiustamenti organizzativi’, intende: riduzioni del personale, chiusure silenziose degli studi, tagli salariali, licenziamenti nascosti, ecc.
“In diverse occasioni il sig. Guillemot sta cercando di dare la colpa (ancora una volta) ai dipendenti; si aspetta che ci mobilitiamo, per “dare il massimo”, per essere “il più efficienti e agili possibile”. Quelle parole significano qualcosa: straordinari, pressione manageriale, esaurimento, ecc.
Ubisoft dimostra il lato oscuro delle multinazionali del settore
L’impatto lavorativo delle parole di Guillemont è incalcolabile, non solo perché minaccia la stabilità e la qualità del lavoro di tutti i suoi dipendenti, ma anche perché si sta liberando da ogni responsabilità nei confronti dell’opinione pubblica. Ed è che, oltre allo sciopero concordato, il sindacato sta intentando una causa in cui cerca di ottenere un aumento del 10% dei salari per tutti i lavoratori a causa dell’inflazione in Francia.
Tutto ciò avviene nel contesto di grandi studi come Activision Blizzard che vengono colti nell’occhio del ciclone per maltrattamenti ai propri dipendenti. Sebbene per ora non ci sia una risposta ufficiale, è importante sottolineare che l’abuso nel settore ha aumentato la sua visibilità, il che è molto positivo. In questo modo, è probabile che conosceremo maggiori dettagli sui giochi cancellati e sui vari scontri tra sindacati e Ubisoft.