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È lunedì e non abbiamo ancora notizie sul dramma dell’acquisto di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Beh, almeno non direttamente, perché abbiamo uno dei grandi protagonisti di questo movimento, lo stesso Phil Spencer, che ha rilasciato un’intervista al quotidiano londinese The Times e dal quale, nelle sue dinamiche da speaker xboxer, Klobrille ha gentilmente estratto un paio di perle da Fil.
La prima, e quella a cui ci riferiamo nel titolo, è una domanda che tutti ci poniamo e non sappiamo perché CMA, FTC e Commissione Europea non la facciano internamente. Cioè, capiamo che Microsoft è una megacorporazione e che è tra le tre aziende tecnologiche più importanti al mondo, ma questa è una cosa e qualcosa di semplice come la competizione tra console è un’altra, in cui è chiaramente in svantaggio per quanto riguarda PlayStation., sua diretta concorrente, e Nintendo, che si muove in quella vastissima fascia di utenza che ha adottato autonomamente.
Phil Spencer: “Non ho molte ragioni per spiegare come una migliore concorrenza su console sia in qualche modo dannosa per i consumatori. […]
Si tratta di un’acquisizione importante per noi. Non è un perno a lungo termine. Xbox esisterà se questo accordo non sarà completato.” https://t.co/IU4t1q0oNV pic.twitter.com/HyQ3OckEky
— Klobrille (@klobrille) 27 febbraio 2023
Phil Spencer si chiede se quel 70-30 sia una vera competizione
Cioè, la frase del titolo lascia poco spazio ai dubbi. Dopo aver conosciuto i dati della percentuale di mercato che Xbox condivide con PlayStation, che a livello mondiale è del 30% per Xbox e del 70% per PlayStation e peggio ancora, dal 20-80 in Europa, che provano a studiare questo acquisto come un tentativo di monopolizzare i confini il delirante. Nonostante ciò, Microsoft si è rivolta ai potenziali problemi che potrebbero sorgere nelle diverse commissioni, raggiungendo un accordo con Nvidia per portare i suoi giochi su GeForce Now e con Nintendo per portare Call of Duty sui suoi sistemi per 10 anni alla pari con Xbox, che è allo stesso tempo e senza limitazioni di contenuto.
Proprio questo stesso accordo di Nintendo è quello offerto a Sony con PlayStation, che si rifiuta di firmare. Perché ad oggi c’è solo un’azienda che si oppone attivamente all’affare e che nello specifico non si preoccupa nemmeno delle conseguenze di Blizzard e di tutte le sue possibili future esclusive. Solo Call of Duty.